giovedì 6 giugno 2019

Fidanzati dell'inverno - Christelle Dabos

Titolo: Fidanzati dell'inverno (L'attraversaspecchi #1)
Autrice: Christelle Dabos
Editore: Edizioni e/o
Genere: Fantasy
Pagine: 504
Prezzo: € 16,00
Ebook: € 12,99
Link d'acquisto: Qui
Trama: In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra, vive Ofelia. Originaria dell'arca "Anima", è una ragazza timida, goffa e un po' miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi.
Questo significa trasferirsi su un'altra arca, "Polo", molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo.

Fidanzati dell'inverno è il primo capitolo di una saga ricca e appassionante che sta conquistando migliaia di lettori giovani e adulti.


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A CURA DI EMILY 

Era da un sacco di tempo che ne sentivo parlare, soprattutto nel periodo in cui è uscito il secondo libro della saga de l'Attraversa specchi, "Gli scomparsi di Chiardiluna". E d'impulso l'ho comprato fidandomi ciecamente alle opinioni molto positive di alcune bookblogger e ammetto che è stato un buon acquisto.



"[...] leggere un oggetto significa dimenticare un po' se stessi per fare posto al passato di un altro, mentre attraversare gli specchi significa affrontare se stessi. Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è, immergersi nel proprio filetto. Quelli che si mettono un velo davanti alla faccia, che mentono a se stessi e si vedono migliori di ciò che sono non ce la faranno mai."



Ofelia è una animista che ha la capacità di leggere gli oggetti con un solo tocco ed è in grado di attraversare gli specchi, peculiarità davvero poco comuni nell'arca di Anima, dove lei e la sua intera famiglia dell'albero genealogico vive. Ma nonostante queste sue incredibili abilità, è una ragazza molto timida e goffa, che non cura mai il suo aspetto esteriore sempre trasandato e nel suo vestiario, sempre accompagnata dalla sua fedele sciarpa a tricolore animata, a cui le piace muoversi aggrovigliando la sua padrona, ma le piace anche essere coccolato da quest'ultima, ricevendo delle dovute attenzioni proprio come un cucciolo di animale. 

L'inizio della storia comincia nell'esatto momento in cui va a far visita il suo prozio nell'archivio di Anima per annunciargli che verrà data in sposa ad un uomo del Polo, dove andrà a convivere con il suo fidanzato. 


“[...] Vi accorgerete presto che qui si nasconde tutto lo sporco sotto un triplo strato di vernice."



Un'arca totalmente diversa dalla bella e animata Anima, piena di clan in rivalità tra di loro, dove nascondono il proprio rancore dietro ad una maschera di finta gentilezza. E Ofelia, nonostante abbia sempre rifiutato i matrimoni che sua madre combinava, questa volta dovette accettare il suo destino, perché sono state le Decane a combinare il matrimonio, e questa volta non potrà opporsi.

La copertina a primo impatto attrae molto, soprattutto insieme alla trama che dà quel senso di una storia molto particolare e intrigante, e devo ammettere che la Dabos mi ha davvero colpita su questo suo punto di vista di immaginare le cose. Questa è stata una bellissima rilettura condivisa con una bookblogger, ed è stato molto divertente e bella come prima esperienza, e grazie a questa seconda lettura ho notato molti alti e bassi su questo romanzo che non avevo notato la prima volta. Nonostante abbia molta originalità come storia, ho trovato tutta la prima parte del libro molto lenta, ma dal mio punto di vista non mi ha pesato molto, anzi, è stata quasi piacevole, eppure una parte di me si aspettava qualcosa di più e nutrivo molte speranze su questo libro. Non succedeva nulla di molto eclatante e per un'attimo mi sono ritrovata a pensare "mollo o non mollo?", ma grazie alla mia grande volontà di voler finire questa saga ebbe la meglio. A parer mio l'autrice poteva evitare di dilungare il tutto con 504 pagine, oppure poteva raccontare qualcosa di un po' più intrigante da poter portare il lettore ad incuriosirsi di più sulla storia, ed è un peccato che si riprenda solo nella seconda metà del libro, perché ha davvero tantissime belle idee che non ha sfruttato a pieno. Mentre la sua scrittura è davvero molto scorrevole, ed proprio grazie a questo che ha reso la lettura molto piacevole rendendola meno pesante. 
Mi è anche piaciuto il modo in cui descrive i luoghi che circonda Ofelia, anche i piccoli dettagli per comprendere al meglio di come è fatto, e visto che la storia è ambientata in un posto totalmente al di fuori di ogni immaginazione, l'ho gradito molto. E devo ammettere che mi è piaciuto davvero un sacco l'idea della suddivisione del Polo in clan, a differenza di Anima che è un'unico nucleo: quella dei Draghi, dove comprendono Thorn e Berenilde, che sono i più aggressivi rispetto agli altri clan; quella dei miraggi, che hanno la capacità di proiettare delle illusioni agli occhi dei propri spettatori; quella della "rete", dove le menti di tutta la famiglia sono collegate tra loro, quindi se una vede o sente qualcosa, anche gli altri membri vedono e sentono. Ma non sono gli unici clan presenti nel libro, ma questo lo scoprirete leggendolo. 

Ad un certo punto ho trovato anche abbastanza irritante il carattere della protagonista. Si faceva totalmente sottomettere dalle persone più ferree di lei senza mai dire la sua; e anche qui, solo verso la fine ha iniziato a controbattere esprimendo i suoi pensieri e la sua frustrazione sulle vicende che accadevano. Spero che nel seguito sia più combattiva e che non si faccia mettere i piedi in testa come hanno fatto quasi tutti i personaggi nel primo libro, dalle prime alle ultime pagine del libro. Ma ho sentito molto in giro che nel secondo libro lo sarebbe stata, e spero che sia esattamente come dicono.
Il personaggio di Thorn, invece, l'ho trovato molto, ma molto irritante, dalla prima all'ultima pagina, nonostante abbia avuto alcuni dubbi sul suo conto, perché ci sono varie scene, molto rare, dove mostra il suo lato umano nei confronti della sua suddetta fidanzata animista, e le ho apprezzate molto. Non è molto facile comprendere il suo personaggio, ed è stato abbastanza frustrante, non si riesce mai a capire quali siano i suoi secondi fini e cosa voglia esattamente da Ofelia. Ma non provo totalmente odio nei confronti di Thorn, solo un po' di irritazione nei suoi modi di gestire le situazioni, soprattutto quando di mezzo c'è Ofelia. Mentre il personaggio di Berenilde, nonché zia di Thorn, l'ho odiata dal primo momento in cui è comparsa. È una persona molto viziata, e quando una cosa non le va bene, lo esprime con gesti a dir poco infidi. Eppure, nonostante quella corazza di ferro in cui si nasconde, ha un'animo totalmente distrutto a causa delle vicende del suo passato.
E per ultimo ma non meno importante, Roseline, la zia di Ofelia. Un personaggio che non mi ha colpita immediatamente, ma che nel corso della storia ho iniziato ad amare tantissimo, molto probabilmente è quello che mi è piaciuto di più. Un personaggio che all'apparenza sembri molto severa e rigida, ma è una persona che ama la sua famiglia e che farebbe qualunque cosa per proteggere sua nipote, soprattutto quando quest'ultima si trova in mezzo ad un mare di squali pronti a sbranarla nella prima occasione che gli viene presentato.

Ora mi starete chiedendo se ve lo consiglio oppure no. Ammetto che non è stato facile capire, ma sono arrivata ad una conclusione. Sicuramente ve lo consiglio per la sua originalità e per la grande fantasia di Christelle Dabos, nonostante l'autrice non abbia sfruttato abbastanza questa sua peculiarità, ma non iniziate questa lettura con grandi aspettative, perché ahimè, non le soddisfa totalmente. Spero che il secondo libro non mi deluda, nonostante abbia apprezzato molto il finale del primo libro della saga.

Voto: ⭐⭐⭐.75/5

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